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1983: La svizzera indaga su Berlusconi e narcotraffico -3
(troppo vecchio per rispondere)
Quello di Canale 5
2009-12-08 15:29:23 UTC
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1983: la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un
traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di
Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato segnalato che il noto
Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti
dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il
predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e
opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...».
L'indagine nel 1991 fu archiviata.



Sempre agli inizi del ’90, viene fatta interrompere un’indagine della
polizia svizzera, condotta dal commissario Fausto Cattaneo, proprio
quando stava raccogliendo prove importanti su come i narcotrafficanti
riciclavano il loro denaro.

La testimonianza di Cattaneo, accanto a quella del giornalista Sidney
Rotalinti, denuncia i traffici di droga verso l'Europa e il
riciclaggio di grandi capitali attraverso grandi gruppi finanziari
come quello Fininvest.

Nome dell’operazione era “Mato Grosso”.

Nei rapporti di polizia ticinesi il nome di Berlusconi comparve
all'inizio degli anni '90 ai margini dell'operazione Mato Grosso. Nel
gennaio 1991 alla Migros Bank di Lugano, fallì una grossa operazione
di riciclaggio di denaro di un cliente e fu arrestato il brasiliano
Edu De Toledo. La procura federale, il comando di polizia e la procura
ticinesi inviarono e fecero infiltrare nell’organizzazione il
commissario di polizia ticinese Fausto Cattaneo.

Cattaneo scrisse nella sua relazione del narcotrafficante brasiliano
Juan Ripoll Mary, il quale nel descrivere le sue operazioni di
riciclaggio tramite 4 società di Panama rappresentate anche a Lugano,
avrebbe affermato: "Il denaro che arriva dall'Italia proviene
dall'impero finanziario di Silvio Berlusconi".

Stranamente, Carla del Ponte e le autorità di giustizia e di polizia
competenti, archiviarono il caso.



http://www.lavalledeitempli.net/libera-informazione/silvio-berlusconi-un-uomo-tanto-sfortunato

IDDU
Quello di Canale 5
2009-12-08 15:34:12 UTC
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Post by Quello di Canale 5
1983: la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un
traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di
Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato segnalato che il noto
Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti
dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il
predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e
opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...».
L'indagine nel 1991 fu archiviata.
Sempre agli inizi del ’90, viene fatta interrompere un’indagine della
polizia svizzera, condotta dal commissario Fausto Cattaneo, proprio
quando stava raccogliendo prove importanti su come i narcotrafficanti
riciclavano il loro denaro.
La testimonianza di Cattaneo, accanto a quella del giornalista Sidney
Rotalinti, denuncia i traffici di droga verso l'Europa e il
riciclaggio di grandi capitali attraverso grandi gruppi finanziari
come quello Fininvest.
Nome dell’operazione era “Mato Grosso”.
Nei rapporti di polizia ticinesi il nome di Berlusconi comparve
all'inizio degli anni '90 ai margini dell'operazione Mato Grosso. Nel
gennaio 1991 alla Migros Bank di Lugano, fallì una grossa operazione
di riciclaggio di denaro di un cliente e fu arrestato il brasiliano
Edu De Toledo. La procura federale, il comando di polizia e la procura
ticinesi inviarono e fecero infiltrare nell’organizzazione il
commissario di polizia ticinese Fausto Cattaneo.
Cattaneo scrisse nella sua relazione del narcotrafficante brasiliano
Juan Ripoll Mary, il quale nel descrivere le sue operazioni di
riciclaggio tramite 4 società di Panama rappresentate anche a Lugano,
avrebbe affermato: "Il denaro che arriva dall'Italia proviene
dall'impero finanziario di Silvio Berlusconi".
Stranamente, Carla del Ponte e le autorità di giustizia e di polizia
competenti, archiviarono il caso.
http://www.lavalledeitempli.net/libera-informazione/silvio-berlusconi...
IDDU
Carla del Ponte, da Giudice del Canton Ticino, merita di essere
ricordata per il depistamento e per il fallimento di molte indagini
critiche, come quella del Mato Grosso, del Ticinogate, e del Russia
Gate.

Non va inoltre dimenticato, come la stessa tentò d’intralciare le
indagini del Giudice Giovanni Falcone quando indagava sulle Banche
luganesi e sui loro rapporti con i boss mafiosi, cercando di
nascondere i possibili collegamenti tra le finanziarie di Chiasso e i
Caruana-Cuntrera.

Un’altra importantissima intervista, per comprendere quanto accadeva
in quegli anni, è l’ultima intervista rilasciata dal Giudice Paolo
Borsellino.



Di lì a poco, Falcone, Borsellino e le loro scorte, verranno fatti
saltare in aria con il tritolo.

Silvio Berlusconi venne anche indagato per le stragi.

Anche Paolo, fratello minore di Silvio, pregiudicato per truffe da
decine di milioni di euro, ha un “incontro ravvicinato del terzo tipo”
con ambienti mafiosi e individui dediti al traffico di stupefacenti.


IDDU

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