pirex
2024-11-02 19:56:17 UTC
IMANE KHELIF IN COPERTINA SU VOGUE ARABIA:
“L’OLIMPIADE? COME UNA VITA INTERA”
Novembre 2nd, 2024 Riccardo Fucile
“NON MI VERGOGNO A DIRE CHE VENDEVO PANE PER STRADA E RACCOGLIEVO PLASTICA
PER POTERMI PAGARE LA PALESTRA,
SONO ANDATA AVANTI CON DETERMINAZIONE E SACRIFICI PER REALIZZARE
IL MIO SOGNO DI DONNA”
Alla fine ci è finita sul serio sulla copertina della rivista di moda
Vogue: non dell’inesistente edizione algerina, ma della più importante e
blasonata Arabia.
La pugile Imane Khelif, oro alle olimpiadi di Parigi 2024 nella categoria
66 kg, si è raccontata alla testata, dagli inizi umili al successo
olimpico.
Nel mezzo tutte le polemiche sui livelli di testosterone in corpo e le
accuse di non essere una donna:
«Sono stata in grado di superare tutto grazie alla mia fede in Dio, in me
stessa e nel mio sogno.
Senza tali sfide, non sarei mai diventata una campionessa».
L’Olimpiade
«Il mio Paese mi è stato accanto con grande convinzione, guidato dal
presidente Abdelmadjid Tebboune, che è stato il primo a sostenermi.
Tutte le autorità e l’intero popolo algerino erano dalla mia parte e ne
sono molto orgogliosa».
Ha solo parole di riconoscenza la pugile per ricordare il sostegno che le
è stato offerto in uno dei momenti più difficili della sua vita: la
parentesi vittoriosa alle olimpiadi di Parigi 2024.
«È stata un’esperienza molto difficile», ricorda Khelif, «nonostante la
vittoria della medaglia d’oro, quell’evento è sembrato una vita intera.
Le esperienze sono state molteplici e variegate.
Senza tali sfide, non sarei mai diventata una campionessa».
La pugile è stata vittima dell’odio social con l’accusa di essere un uomo
che aveva completato la transizione. Polemiche che si erano acuite dopo il
ritiro dell’azzurra Angela Carini dopo solo 45 secondi dall’inizio
dell’incontro. Khelif ha posato in tailleur e abiti da sartoria. Restando
in ambito moda, la sportiva aveva aveva già partecipato alla Milano
Fashion Week.
Khelif: «Vendevo pane in strada»
«La boxe è semplicemente una questione di volontà, determinazione, forza
e pazienza.
Richiede sacrifici.
Ma qualsiasi cosa difficile per una donna può essere una fonte
di ispirazione», spiega Khelif.
Che rievoca il suo passato, già raccontato dal padre:
«Vendevo pane ai bordi della strada e raccoglievo plastica,
alluminio e ferro per risparmiare denaro per tornare in palestra.
Il mio allenatore, Mohamed Chaoua, mi diceva sempre che un giorno
sarei diventata una campionessa olimpica.
Mi ha insegnato l’importanza e il valore di ciò.
Ho fatto sacrifici in molti ambiti:
nella mia vita personale, nella mia istruzione.
Ho fatto di tutto per raggiungere la vetta».
(da agenzie)
<https://www.destradipopolo.net/imane-khelif-in-copertina-su-vogue-arabia-lolimpiade-come-una-vita-intera/>
--
pirex, stesso nick da oltre vent'anni
pirex <***@pakita.sus>
Diffidate dei poveri mentecatti, odiatori di professione, bugiardi
xenofobi nazifascioidi dai mille nick
che per farsi leggeggere le loro Fake News utilizzano anche il mio nick
ultra ventennale
https://tinyurl.com/2natj737
“L’OLIMPIADE? COME UNA VITA INTERA”
Novembre 2nd, 2024 Riccardo Fucile
“NON MI VERGOGNO A DIRE CHE VENDEVO PANE PER STRADA E RACCOGLIEVO PLASTICA
PER POTERMI PAGARE LA PALESTRA,
SONO ANDATA AVANTI CON DETERMINAZIONE E SACRIFICI PER REALIZZARE
IL MIO SOGNO DI DONNA”
Alla fine ci è finita sul serio sulla copertina della rivista di moda
Vogue: non dell’inesistente edizione algerina, ma della più importante e
blasonata Arabia.
La pugile Imane Khelif, oro alle olimpiadi di Parigi 2024 nella categoria
66 kg, si è raccontata alla testata, dagli inizi umili al successo
olimpico.
Nel mezzo tutte le polemiche sui livelli di testosterone in corpo e le
accuse di non essere una donna:
«Sono stata in grado di superare tutto grazie alla mia fede in Dio, in me
stessa e nel mio sogno.
Senza tali sfide, non sarei mai diventata una campionessa».
L’Olimpiade
«Il mio Paese mi è stato accanto con grande convinzione, guidato dal
presidente Abdelmadjid Tebboune, che è stato il primo a sostenermi.
Tutte le autorità e l’intero popolo algerino erano dalla mia parte e ne
sono molto orgogliosa».
Ha solo parole di riconoscenza la pugile per ricordare il sostegno che le
è stato offerto in uno dei momenti più difficili della sua vita: la
parentesi vittoriosa alle olimpiadi di Parigi 2024.
«È stata un’esperienza molto difficile», ricorda Khelif, «nonostante la
vittoria della medaglia d’oro, quell’evento è sembrato una vita intera.
Le esperienze sono state molteplici e variegate.
Senza tali sfide, non sarei mai diventata una campionessa».
La pugile è stata vittima dell’odio social con l’accusa di essere un uomo
che aveva completato la transizione. Polemiche che si erano acuite dopo il
ritiro dell’azzurra Angela Carini dopo solo 45 secondi dall’inizio
dell’incontro. Khelif ha posato in tailleur e abiti da sartoria. Restando
in ambito moda, la sportiva aveva aveva già partecipato alla Milano
Fashion Week.
Khelif: «Vendevo pane in strada»
«La boxe è semplicemente una questione di volontà, determinazione, forza
e pazienza.
Richiede sacrifici.
Ma qualsiasi cosa difficile per una donna può essere una fonte
di ispirazione», spiega Khelif.
Che rievoca il suo passato, già raccontato dal padre:
«Vendevo pane ai bordi della strada e raccoglievo plastica,
alluminio e ferro per risparmiare denaro per tornare in palestra.
Il mio allenatore, Mohamed Chaoua, mi diceva sempre che un giorno
sarei diventata una campionessa olimpica.
Mi ha insegnato l’importanza e il valore di ciò.
Ho fatto sacrifici in molti ambiti:
nella mia vita personale, nella mia istruzione.
Ho fatto di tutto per raggiungere la vetta».
(da agenzie)
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Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus dal software antivirus AVG.
www.avg.com
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