Racing
2019-07-27 17:16:36 UTC
L’allarme, l’ennesimo, arriva dall’agenzia americana Standard and
Poor’s che ieri ha diffuso un report sui rating dei paesi dell’Eurozona
ricordando che l’Italia è l’unico stato sovrano con outlook
(prospettive) «negativo». Questo a causa di un debito pubblico monstre,
di una crescita sempre debole (dal 2010 la nostra economia è cresciuta
in termini reali solo dello 0,6% contro il 10,6% dell’intera area Euro)
e dell’incapacità dei decisori politici di affrontare questi nodi.
Secondo S&P, infatti, «dopo aver vinto le elezioni del marzo 2018,
l’attuale coalizione di governo ha velocemente congelato le modeste
iniziative di riforma e ha iniziato a contrastare la Commissione
Europea nel suo mandato di vigilare sull’osservanza da parte degli
Stati membri della regolamentazione fiscale dell’Unione». Quindi
ricorda che una controversia di questo tipo «ha in genere effetti di
secondo piano sul settore privato dell’economia, comprese le basi di
finanziamento del sistema bancario. Questo è stato il caso della
Grecia, un’economia molto più piccola (meno del 2% del Pil
dell’Eurozona) nel giugno 2015. La questione ora – sottolineano gli
analisti Usa – è se sarà lo stesso anche per un’economia molto più
grande come l’Italia, che rappresenta il 15% del Pil dei 27».
Sempre peggio con i due Cric e Croc al governo. Due ignoranti di
economia, e non solo, due sfaccendati nella vita.
Meditate, gente, meditate.
Poor’s che ieri ha diffuso un report sui rating dei paesi dell’Eurozona
ricordando che l’Italia è l’unico stato sovrano con outlook
(prospettive) «negativo». Questo a causa di un debito pubblico monstre,
di una crescita sempre debole (dal 2010 la nostra economia è cresciuta
in termini reali solo dello 0,6% contro il 10,6% dell’intera area Euro)
e dell’incapacità dei decisori politici di affrontare questi nodi.
Secondo S&P, infatti, «dopo aver vinto le elezioni del marzo 2018,
l’attuale coalizione di governo ha velocemente congelato le modeste
iniziative di riforma e ha iniziato a contrastare la Commissione
Europea nel suo mandato di vigilare sull’osservanza da parte degli
Stati membri della regolamentazione fiscale dell’Unione». Quindi
ricorda che una controversia di questo tipo «ha in genere effetti di
secondo piano sul settore privato dell’economia, comprese le basi di
finanziamento del sistema bancario. Questo è stato il caso della
Grecia, un’economia molto più piccola (meno del 2% del Pil
dell’Eurozona) nel giugno 2015. La questione ora – sottolineano gli
analisti Usa – è se sarà lo stesso anche per un’economia molto più
grande come l’Italia, che rappresenta il 15% del Pil dei 27».
Sempre peggio con i due Cric e Croc al governo. Due ignoranti di
economia, e non solo, due sfaccendati nella vita.
Meditate, gente, meditate.